Il racconto del weekendissimo di Quaresima “..e dunque andare”

Il 18 e 19 febbraio, si è tenuto, a casa clero, il weekendissimo di Quaresima.

Di seguito il racconto di alcuni giovanissimi che vi  hanno partecipato.

 

“L’ultimo weekendissimo che si è tenuto a Nola ha segnato per me l’inizio di un nuovo cammino.

Ho partecipato sempre con gran piacere ai weekend organizzati dalla diocesi. Il weekend di quaresima di quest’anno è stato un momento importante di crescita a livello personale e spirituale poichè è stato il mio primo weekend da giovanissima.

Mentre preparavo la valigia avevo un pensiero che mi turbava, non conoscevo nessuno.

Ero abbastanza ansiosa; appena siamo saliti nelle camerate ho conosciuto le compagne di stanza, delle ragazze molto simpatiche.

Durante la lectio mi hanno fatto riflettere molto alcune cose dette da Don Vito, mi hanno aiutato a meditare a lungo durante il deserto.

Dopo aver cenato e riposato qualche minuto, c’è stata l’animazione ed è in quel momento che ho conosciuto la maggior parte delle persone e ho iniziato a legare con esse.

In seguito all’animazione ci siamo recati in Chiesa per la compieta un momento molto profondo che mi è piaciuto in particolar modo.

Sono tornata in stanza…stanca ma felice!

La mattina seguente dopo le lodi mattutine e la colazione, abbiamo vissuto un altro momento di riflessione, successivamente abbiamo iniziato i laboratori, durante i quali ho rifletto sul fatto di trovare più luce anche nei momenti più difficili.

Per finire è arrivato il momento più brutto, il momento dei saluti. É stato difficile salutare quelle persone che in poche ore sono riuscite ad entrare a far parte della tua vita, neanche il tempo di iniziare a conoscerci che era giunta l’ora di tornare a casa. Porto con me da questa esperienza tante cose belle, momenti di condivisione e di serenità, seppur pochi, ma sufficienti per iniziare a riempire la mia valigia di nuove esperienze che segnano il mio percorso in AC”.

 

“Dopo aver fatto un campo ACR e un campo giovanissimi questa è stata la mia prima esperienza di weekend.

Come i campi anche i weekend alternano una giusta dose di impegno con del sano divertimento, infatti poco dopo l’arrivo con don Vito abbiamo introdotto quello che sarebbe stato argomento della nostra riflessione durante il deserto ovvero quello di saper amare senza aspettarsi nulla in cambio.

Abbiamo letto tre letture il cui succo è la liberazione dal culto dell’io, dal desiderio di vendetta, dal rancore, dal fascino delle proposte di peccato e dal compromesso.

La cosa che mi ha fatto riflettere di più durante questo deserto è stato il fatto che Gesù seppe convivere con persone che non lo accettavano e sapendo che alcuni di essi l’avrebbero rinnegato o tradito.

Il laboratorio che ha seguito il deserto mi è piaciuto tanto è mi ha aiutato anche a schiarirmi qualche idea dopo il deserto.

Il deserto che mi ha preso di più è stato quello del mattino seguente, il tema poteva sembrare semplice, era un po’ banale la domanda, mi sembrava alquanto scontata ma in realtà è quella che mi ha lasciato con più dubbi, il laboratorio seguente è stato divertente ma coinciso e mi ha lasciato un bel ricordo, il fatto che tutti accendessimo e spegnessimo le torce insieme mi ha sottolineato che in fondo siamo tutti uguali di fronte a una stessa situazione proviamo le stesse sensazione è che quindi se ci sentiamo tristi non dobbiamo vergognarcene e non nasconderlo.

Seppur breve è stata un’esperienza toccante che spero di rifare lungo il mio cammino in AC”.

 

Giovanna e Giuseppe , giovanissimi della parrocchia SS. Vergine del Suffragio, Marra.

 

 

Il giorno 18/02/2023, è stato un giorno ricco di esperienze per me, perché ho partecipato al mio primo weekendissimo. All’inizio ero molto ansiosa, perché non avevo mai fatto un esperienza del genere ma poi, appena arrivata e dopo aver conosciuto coloro che mi aspettavano, l’ansia è svanita. Inizialmente, abbiamo ascoltato le parole di Don Vito che ci hanno aiutato a riflettere sui tre brani che ci aveva proposto. I brani erano accompagnati con delle domande, alle quali abbiamo risposto ognuno privatamente, nel deserto. Poi, abbiamo fatto il laboratorio dove da bendati, abbiamo riconosciuto alcuni materiali come:” i chiodi, la sabbia, la terra, l’acqua, il tessuto, la pittura” ad ognuno di questi materiali abbiamo abbinato un luogo della nostra quotidianità per vedere dove andiamo, il tema del nostro  incontro. Più tardi, ci siamo riuniti per la cena e poi abbiamo ballato e cantato tutti insieme fino a perdere la voce. Abbiamo fatto la compieta e ci siamo ritirati nelle camere (io nella mia camera a casa perché non ho pernottato, ma mi sono divertita lo stesso). Il giorno dopo, tornata al seminario, ho assistito alle parole del Don e poi ho fatto il mio deserto, un’esperienza che mi ha aiutato molto a capire e a riflettere sulle cose che molto spesso mi sembrano banali. Abbiamo fatto il laboratorio flash-no flash, cioè, ci è stata letta una storia e ad ogni evento positivo dovevamo accendere il flash del telefono mentre ad ogni evento negativo, dovevamo spegnerlo. Ci è servito per capire come affrontiamo le situazioni e anche come andiamo, quindi dove, e come andiamo nel percorso della nostra vita. Poi abbiamo salutato tutti e siamo tornati a casa. È stata un’esperienza che ho vissuto bene, ho fatto nuove conoscenze e all’inizio non mi sono sentita molto a mio agio, ma pian piano tutto è passato e le emozioni negative sono diminuite, direi che è un’esperienza da rifare magari con qualche conoscenza in più.

Carmela, giovanissima della parrocchia S. Maria delle Grazie, Marigliano

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