“A cuore aperto”- esercizi spirituali giovani: il racconto di Mariateresa e Davide

Vi prononiamo il racconto di Mariateresa e Davide, che lo scorso fine settimana hanno partecipato agli esercizi spirituali  di Quaresima per giovani “A cuore aperto”, a Mugnano.

 

Contemplare. Sperare. Prendersi cura.

Vorrei partire da queste tre parole che sono state il fulcro delle nostre meditazioni.

In occasione di questi esercizi spirituali, organizzati dall’equipe AC giovani e guidate dalle sagge e preziose parole di don Marco,sono stati tre brani del vangelo che ci hanno accompagnato e hanno gettato le basi per le nostre riflessioni. Il primo brano, tratto dal Vangelo di Marco, in cui Gesù si trova nel tempio di Gerusalemme con i suoi discepoli e nota tra la folla una vedova che dona 2 spiccioli alla cassa delle offerte,donando tutto ciò che ha.

Il secondo brano, tratto dal Vangelo di Matteo, in cui i discepoli sono a bordo della loro barca in balia delle onde e avviene il miracolo di Gesù che cammina sulle acque.

E il terzo brano, tratto dal Vangelo di Giovanni, in cui avviene la lavanda dei piedi.

A tutto questo si è aggiunto il silenzio.

Prima di questa esperienza, il silenzio mi spaventava, come se fosse qualcosa da evitare e invece è stato proprio quel silenzio che mi ha aiutata ad imparare ad ascoltarmi e a lasciare che le cose che avevo dentro uscissero fuori.

È stato tutto così intenso, così profondo che mi sento di ammettere di non aver mai vissuto un’esperienza del genere.

Ho imparato che il silenzio non va necessariamente riempito, ma bisogna apprezzarlo così com’è.

Ho imparato che nelle mie relazioni dovrei essere come la “vedova” di cui parla Gesù donando me stessa, e nella mia relazione con Dio,  affidarmi senza paure.

Ho imparato che dovrei imparare a CONTEMPLARE la realtà imparando a guardarla come fa Gesù, cercando la bellezza autentica.

Ho imparato che anche se mi sento in balia delle onde, con una barca che non so se resisterà alla tempesta, intorno a me ci sono delle mani tese, dei FILI che nonostante io abbia fallito o nonostante io stia per cadere nei miei abissi, mi fanno SPERARE di farcela.

Ho imparato che l’amore è alla base della nostra esistenza.

L’amore ci fa capire che strada sta prendendo la nostra vita.

L’amore è in grado di unificare tutto ed è per questo che bisogna PRENDERSI CURA di chi ci circonda.

E infine ho imparato che Dio ci ama, incondizionatamente,anche quando lo abbandoniamo pensando ci abbia abbandonato lui, anche quando pensiamo di essere soli, di non avere nessuno.. Lui c’è sempre, anche nelle più piccole cose.

Ho ancora tante domande dentro di me,ma “i veri esercizi cominciano adesso”.

Grazie Equipe, grazie Don Marco.

“Sarà che il tempo poi, alla fine, proprio non ci sfiora

O forse è solamente il cielo quando si colora un po’ di più

O forse sei tu”

Mariateresa, parrocchia sant’Alfonso de Liguori, Torre Annunziata

 

Sono un millenials, uno dei tanti. Sono uno di quelli che, secondo studi sociologici, avrà sulle proprie spalle le conseguenze economiche della pandemia. Qualcuno aggiunge anche conseguenze psicologiche. In questi due anni siamo stati privati delle relazioni più autentiche, degli incontri più genuini. Siamo stati chiusi in casa, poi liberati e poi richiusi e poi riliberati ma sempre con la paura del contagio. Ci siamo fermati, abbiamo messo in standby le nostre vite frenetiche ma abbiamo acceso l’ansia. Dunque gli esercizi spirituali, sono stati un momento per fermarmi a CONTEMPLARE. Contemplare con autenticità quanto vissuto e quanto ancora stiamo vivendo con la situazione Russia-Ucraina.

Fermarmi ma non staccare completamente perché è inevitabile il pensiero a questi  giorni di guerra. Dunque, la preghiera insieme al silenzio mi sono serviti per ascoltarmi e ascoltare la Parola che è sempre testimonianza di AMORE e SPERANZA, elementi essenziali nella quotidianità di un credente e mi auguro anche dei potenti che oggi stanno decidendo  le sorti di tante vite.

Allora fermarmi mi è servito ma ancora di più ripartire con l’essenzialità e la forza della Parola.

Davide, parrocchia dei Santi Germano e Martino Scisciano

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