“Il mio deserto in Quaresima”: il racconto di Emanuela

Vi proponiamo il racconto di Emanuela, che ha partecipato, dal 25 al 27 Marzo, agli esercizi spirituali di Quaresima per il settore Adulti.

Quest’anno mi sono ritagliata dei giorni per me, dei giorni di meditazione e silenzio accompagnati dall’incontro con il Signore. Quale momento se non gli esercizi spirituali per adulti di Azione Cattolica della diocesi? Ebbene, dopo circa 11 anni, sono riuscita ad organizzarmi e a parteciparvi nuovamente in veste di adulta, moglie e mamma.

PERCHE’AVETE PAURA?

NON AVETE ANCORA FEDE?

Appena letto qualcosa è scattato dentro me: “devo esserci, devo capire”

Chi non ha paura? Chi non l’ha mai avuta? In questi ultimi anni siamo stati presi maggiormente dalla paura per ciò che è successo, prima la pandemia e poi ora la guerra; ma tutti nella nostra vita abbiamo paura di non esser adatti, non esser presi in considerazione, paura della solitudine, delle malattie, di parlare, di esprimersi, di non esser capiti, del futuro, di perdere gli affetti e della morte che è la paura più comune a tutti.

In questi giorni abbiamo meditato e ci siamo lasciati aiutare a comprendere le paure dell’uomo attraverso 4 personaggi biblici. Abbiamo letto il brano della Genesi dove Adamo, dopo aver commesso il peccato originale insieme ad Eva, ammette al Signore di aver paura; qui ritroviamo l’ingresso della Paura nel mondo, nella vita dell’uomo. Siamo passati poi ad Abramo, l’uomo scelto da Dio per un progetto che va oltre ad ogni immaginazione, un progetto che riguarda il futuro, un progetto che ha basi solo nella FIDUCIA. Abbiamo poi incontrato Mosè, colui che scappa nel deserto perché si sente non accettato, colui che si reputa non degno della responsabilità che Dio gli affida, colui che si concentra sulla propria debolezza e non sulla potenza che ha in Dio. Nell’ultima meditazione abbiamo incontrato Gesù, vero Dio e vero uomo. Gesù, proprio nella sua umanità, ha avuto paura della morte nell’Orto degli Ulivi ma subito, pregando intensamente, ha affidato la sua vita nelle mani del Signore: “Padre, se vuoi, allontana da me questo calice! Tuttavia non sia fatta la mia, ma la tua volontà”. La paura della morte è la paura dell’ignoto, ma per i cristiani è il passaggio dalla vita terrena alla vita nel cielo; da un lato c’è la paura di morire ma dall’altro la speranza della vita eterna.

Sono stati per me giorni ricchi, giorni in cui non ho inviato un semplice messaggio ad un AMICO ma sono stata in sua compagnia, alla sua presenza e ho potuto guardarlo negli occhi ed esser abbracciata.

Ringrazio tutti i miei compagni di viaggio, che nonostante il silenzio e i pochi momenti di condivisione, mi hanno donato e testimoniato tantissimo.

Ringrazio la presidenza diocesana e il settore adulti per questi momenti pensati per noi. Ringrazio don Aniello Verdicchio per aver affrontato un tema, quello delle PAURE, così presente e difficile della nostra vita, soprattutto con semplicità, chiarezza e esempi espliciti; con domande che hanno lasciato si spazio a risposte ma aperto a tantissime altre; ha fatto nascere in me una riflessione su ciò che realmente mi fa paura e ciò che costruisco come tale per limitarmi, per fare il minimo senza lasciar agire ed emergere ciò che di bello c’è.

Voglio lasciare a tutti un messaggio, che è quello col quale sono rientrata a casa, la consapevolezza maggiore di esser amata da Dio così come sono, di accettarmi per quella che sono e non per quella che voglio apparire. Dio ha un progetto per ME!

Emanuela Toscano

Parrocchia Sacro Cuore

Marigliano

 

Lascia un commento