Pasquale e Marianna raccontano le loro esperienze vissute ai campi nazionali Acr

Pasquale ci racconta la sua esperienza vissuta al week end di formazione  per le equipe diocesane Acr, tenutosi a Pontecagnano Faiano (SA), dal 26 al 28 Luglio”E’ l’equipe giusta”:

L’equipe ACR è spesso un motore che gira in continuazione, un braccio che lavora sempre, un gruppo di giovani e adulti che progetta insieme tante iniziative, un luogo dove c’è sempre qualcosa da FARE.

Allora c’è da chiedersi: è l’equipe giusta? Durante questo weekend di formazione, quindi ci siamo un attimo fermati, dando spazio allo STARE prima del fare.

La prima relazione, con cui abbiamo cominciato questa esperienza, è stata del nostro presidente diocesano Marco Iasevoli che ci ha parlato del membro d’equipe diocesana innanzitutto come un laico di AC, o meglio, come laico “conciliare” poiché l’Azione Cattolica adotta nel suo Statuto le indicazioni derivanti dal Concilio Vaticano II. Una parola che ci ha lasciato Marco e che ci ha messo un po’ tutti a pensare è EQUILIBRIO, il quale deve essere presente nelle diverse situazioni della vita di ogni persona.

Il secondo giorno di campo si è aperto con le relazioni di Don Gerardo Cerbasi, assistente regionale ACR della Basilicata e Maria Rosaria Soldi, presidente diocesano di Napoli e Consigliere nazionale ACR. Con loro due si è parlato del membro d’equipe in cammino con la Chiesa diocesana: non si può essere cristiani da soli ma si cammina insieme costruendo relazioni autentiche con i nostri fratelli. Poi con Maria Rosaria siamo andati un po’ di più sul “pratico” analizzando ciò a cui è chiamato un membro d’equipe che non deve solo “fare” ma deve studiare, progettare, incontrare, verificare, partecipare e pregare.

I laboratori del pomeriggio hanno dato ampio spazio al confronto tra le varie diocesi ed ai compiti che un’equipe diocesana deve svolgere, tra i quali lo studio, il sostegno e la presenza animatrice.

Sono molto contento di questa esperienza che non mi ha dato nozioni da imparare ma esperienze di vita concreta con le quali la nostra realtà diocesana si confronta ogni giorno.

Ora il cantiere è pronto per mettersi all’ opera, ricordando che l’anima del “fare” è lo “stare” con gli altri e con Dio, non viceversa, così quella che all’ inizio era una domanda si trasforma in un’affermazione: “è l’equipe giusta!!!”

 

Pasquale Cirillo, membro di equipe diocesana Acr (Parrocchia San Pietro Apostolo, Scafati)

 

Marianna, invece, ha partecipato, insieme a Michele, al campo specializzato Acr, tenutosi a Nocera Umbra dal 31 Luglio al 4 Agosto a Nocera Umbra (PG): “Per il bene di tutti”

Titolo del campo fortemente collegato con il tema dell’anno “è la città giusta”, infatti l’impronta del campo è stata quella di interrogarsi su quanto la scelta religiosa possa avere in comune con la scelta politica.
Il campo è iniziato con la presentazione dei lavori del responsabile nazionale ACR Luca Marcelli, il quale ha tenuto a sottolineare quanto sia importante che un laico di AC si interessi, e sia parte integrante della vita sociale, vivere l’associazione dentro e non nonostante la vita sociale, sia essa il luogo dove cerchiamo il regno di Dio. Spunto importante sul quale abbiamo riflettuto in questi giorni di campo è la possibilità di educare i ragazzi dell’ acr alla vita politica, soprattutto all’interessamento del bene comune. Ricorriamo spesso nell’errore di credere che l’essere educatore sia diverso dall’impegno politico, in realtà lo Stato ha bisogno dell’azione educativa di ac se è uno Stato che punta al vivere bene.
Il secondo giorno di campo, attraverso le parole del presidente nazionale di Ac, Matteo Truffelli, abbiamo continuato la riflessione sulle due scelte soffermandoci sul fatto che la scelta religiosa non è disinteresse, non è una scelta che ci legittima al disinteresse, dobbiamo vivere il nostro tempo poiché non c’è vita cristiana senza la storia.
Al pomeriggio del secondo giorno sono partiti i laboratori che, oltre a far stringere legami con persone che vivono la stessa vocazione educativa in tutta Italia, hanno fatto incontrare varie realtà come: la scuola, lo sport, e cooperative che mirano alla socio-educazione.
Questi tre ambiti sono ‘alleanze’ che mirano a risanare spazi che i ragazzi vivono ed in cui spesso possono incontrare disagi, esse possono essere punto di forza all’interno di una città e mirano al bene comune.
Il terzo giorno abbiamo ascoltato le parole di Dom. Gianni Giacomelli e di Rosy Bindi, laica tutt’ora impegnata attivamente nella vita politica. Al pomeriggio, durante le attività laboratoriali, abbiamo riflettuto su 5 dei 12 articoli della nostra costituzione, definiti principi fondamentali del nostro ordinamento.
Il quarto giorno abbiamo ascoltato la testimonianza di Alex Corlazzoli, maestro e giornalista, che ci ha portato nella concretezza della sua azione educativa all’interno delle scuole, ci ha aiutato a comprendere quanto sia importante portare i ragazzi nel pieno della vita sociale, non escluderli da ciò che accade all’esterno, spingerli alla condivisione e all’apertura, perché loro quanto i “grandi” sono cittadini del mondo.
Il quinto giorno, arrivati ormai alla fine, è stato incentrato tutto sul tema dell’anno per l’ acr : ” è la città giusta”. Luca Marcelli ha iniziato le sue conclusioni una frase che spesso ci troviamo a pronunciare: “queste non sono cose da bambini”, un’affermazione sbagliata perché è nell’infanzia che i ragazzi iniziano la radicazione all’interno della società. Spesso scegliamo di non dare spiegazioni ad un ragazzo scegliendo la via della semplificazione. Abbiamo concluso questo campo con una promessa: abitare il nostro tempo, il nostro mondo, a partire dal più grande al più piccolo. Tutti possono contribuire alla vita sociale, tutti devono avere a cura il bene comune.

Marianna Napolitano, membro di équipe diocesana Acr (Parrocchia Maria SS del Carmine, Nola)

Lascia un commento