Finalmente Marigliano si è svegliata

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“Finalmente Marigliano si è svegliata”. Sono state le prime parole del nostro vescovo p. Beniamino Depalma, nella sua riflessione che ha chiuso l’incontro di presentazione del documento “Non c’è politica senza coraggio”, lo scorso sabato sera a Marigliano. Brevemente articolato in otto temi centrali per la città, risultato di un lavoro congiunto, bello, faticoso tra le varie associazioni e movimenti ecclesiali mariglianesi, il documento si è proposto come un contributo atto a stimolare la riflessione critica e coscienza civica cittadina in vista delle prossime elezioni comunali.

Una coscienza civica che è apparsa evidentemente interessata, incuriosita perlomeno, a questa proposta: chiesa del SS. Sacramento gremita, posti a sedere e posti in pieni fino alle porte d’ingresso, persone vicine alle parrocchie insieme a molte altre meno conosciute, tutte lì ad ascoltare la presentazione del documento di Pasquale Piccolo e Vitaliano Sena, i tempi moderati da Mariangela Parisi, gli interventi dell’ex presidente nazionale di Azione Cattolica Raffaele Cananzi, le riflessioni di padre Beniamino.

In un tempo storico quanto mai complesso e delicato, in una realtà cittadina tra le più contraddittorie anche nel già assurdo contesto campano, l’incontro è stato un segno importante per indicare quello che è atteggiamento esistenziale: l’essere credenti e “interessarsi alla politica” non possono essere due cose separate, l’ultima addizione eventuale dell’altra. Raffaele Cananzi lo ha ricordato con chiarezza, e per almeno tre ragioni: una ragione teologica, perché noi credenti viviamo in un mondo in cui il Regno è già presente anche se non compiuto appieno, ed a noi il conseguente compito di cooperare affinché tale mondo sia sempre più immagine anticipatrice della città di Dio. Una ragione vocazionale, cioè la responsabilità dell’esser chiamati come figli di Dio, e ancor di più in qualità di laici, a contribuire all’ordine e all’armonia anche in questa terra. Ed infine una ragione “storica”, per il semplice fatto di essere cittadini, “segnati all’anagrafe” e dunque gioco forza coinvolti e appartenenti alla realtà in cui viviamo. Non una, ma tre ragioni: l’auspicio è che, in mezzo a impegni e problemi che minacciano di inaridirci, ci ricordiamo di almeno una di esse. E che ce ne ricordiamo non solo, forse addirittura non tanto, all’alba di rinnovamenti dell’amministrazione comunale. E’ la sottile provocazione, ammonimento ed insieme augurio per tutti noi, di padre Beniamino alla chiusura dell’incontro. Non perdersi in rassegnazione e indifferenza con attivismo ed interesse civico è senz’altro cosa buona e giusta in vista di elezioni cittadine, ma ciò che più conta e che risulta infine decisivo per le sorti di un territorio è riuscire sviluppare una coscienza critica che sia salda e costante nel tempo, anche in quello ordinario, è impegnarsi a ri-costruire la comunità civile, quale migliore antidoto alla solitudine di fronte alle molte criticità del nostro tempo che spingono in tanti nella più cupa disperazione.

Finalmente la città si è svegliata. Facciamo in modo che non si riaddormenti.

Antonio Panico e Pasquale Piccolo

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