28 ottobre 2010, ad un angelo rimasto qui sulla terra per 33 anni sono spuntate le ali ed è volato dal Padre che ha amato per tutta la sua vita. I suoi amici e i suoi cari però non hanno mai permesso che si mettesse la parola fine, per loro Paolino Iorio è una presenza viva, lo sentono accanto ogni giorno,continuano a chiedergli consigli e aiuti come quando potevano vederlo in carne ed ossa, hanno messo su un’associazione in sua memoria e organizzato un concorso di poesie in ricordo di quanto amava comporne anche lui.
Il 28 ottobre 2011, ad un anno dalla sua partenza verso il Paradiso, quegli stessi amici e quanti lo hanno conosciuto o semplicemente ne hanno sentito parlare si sono riuniti, dopo la Santa Messa presieduta dal vescovo di Nola, per la presentazione del suo diario raccolto in un libricino dal titolo “La mia vita speciale”.
In quest’occasione sono intervenuti Mons. Beneamino De Palma, Arcivescovo-vescovo di Nola; Pina De Simone, Presidente Azione Cattolica di Nola; Cesare Pozzoli, della Diaconia Centrale della Fraternità di Comunione e Liberazione; Rosario Carello, Giornalista autore e conduttore di “A sua Immagine” per RAI 1; l’attore Antonio Mauro che ha letto alcuni stralci del diario e Mina Della Pietra che ha donato la sua voce per alcune canzoni.
Nessuno ha potuto fare a meno di sottolineare quanto fosse felice la vita di Paolino: nonostante le continue difficoltà che una malattia come la distrofia muscolare poteva portargli e nonostante le dure prove e le dolorose perdite che la vita gli ha posto lungo il cammino, lui era la felicità fatta persona, l’amore per la vita incarnato in un ragazzo che poteva avere tutte le motivazioni per odiare il mondo o persino Dio… Ma questo non avvenne mai perchè per Paolino la felicità aveva un solo nome: Cristo, quel Cristo che lo ha incamminato verso la consapevolezza di cosa fare della sua vita.
“A chi non fa che lamentarsi vorrei dire di non essere ipocrita, perche la vita è un dono meraviglioso.” È lui stesso che scrive questo tra le pagine del suo diario, parole che si commentano da sole.
Dunque una vita fatta di una felicità di questo calibro non può essere che santa e Paolino Iorio è un santo, è l’emblema di quel “sacerdozio comune a tutti i battezzati: la santità”. Come Gesù, ha dato un significato alla sua sofferenza e non si è mai tirato indietro alla chiamata della vita, dei suoi amici, di un impegno: era sempre pronto a dire il suo “ECCOMI” e a dare forza a tutti.
Ormai questo ragazzo dagli occhi azzurri come il cielo inizia ad essere conosciuto anche in località molto lontane da Nola, persino al Nord come ce ne ha dato notizia Rosari Carello. Due volte durante quella commuovente serata è stato cantato un bellissimo brano “Ojos de cielo” e forse è proprio con quelle parole – “se il sole che mi illumina un giorno si spegnesse e una notte buia vincesse sulla mia vita,i tuoi occhi di cielo mi illuminerebbero,i tuoi occhi sinceri, che sono per me cammino e guida” – che tutti gli amici presenti venerdì sera hanno voluto inviare un messaggio a Paolino: un messaggio che sa di quell’Amicizia cristiana che rende puri come bambini.
Il diario inizia così “Io sono Paolino Iorio..”: non c’è dubbio, è proprio quel “sono” a fare ancora la differenza!
Carmela Somma
eh come sempre… paolino è sempre nel mezzo…. paolino è sempre presente…. qst piccolo diario è un dono che lui ci ha fatto…. ed è strumento di fede….. che da la possibilità a chi nn ha avuto la fortuna di conoscerlo di persona, di poter sperimentare che anche nella sofferenza, si può essere felici, mettendo al centro cristo…. e portando cn amore la propria croce….
grazie a paolino…. grazie xkè egli è il nostro collante…. colui che ci tiene uniti…..
siamo tutti strumenti del signore…..