Legami di responsabilità

“La legalità non si insegna, ma si testimonia” è il forte richiamo che i familiari delle vittime di tutte le mafie ci affidano: “Pensiamo che la memoria non debba essere uccisa dal tempo. Abbiamo il convincimento che attraverso il nostro impegno possiamo dare un valore aggiunto al sacrificio dei nostri cari ma soprattutto offriamo un contributo a costruire una società alternativa. Attraverso la nostra testimonianza trasmettiamo i loro valori, il loro esempio, il loro essere eroi con il loro comportamento “normale”.

Fin dai primi passi del suo cammino associativo, Libera ha sempre avuto al suo fianco i familiari delle vittime delle mafie. In loro ha trovato la forza per una denuncia e una proposta coerenti tra loro; in loro ha riconosciuto e apprezzato lo straordinario valore di un dolore privato che ha saputo trasformarsi in impegno pubblico. È per questo che ogni anno, il 21 marzo, in coincidenza con il primo giorno di primavera, Libera si ritrova con la sua rete di associazioni, scuole e cittadini per celebrare la memoria delle vittime innocenti di tutte le mafie e per ribadire l’impegno quotidiano nella realizzazione di percorsi di legalità democratica e partecipazione civile.

Anche quest’anno l’Ac di Nola fa sua l’adesione alla Giornata della Memoria. L’anno scorso vi proponemmo un percorso parrocchiale in preparazione al Corto nazionale che si svolse a Napoli. Per la Giornata della Memoria 2010 abbiamo pensato che fosse opportuno fornirvi di materiali utili per preparare dei percorsi o dei momenti di riflessione nelle vostre parrocchie. Momenti e/o percorsi che possono essere unitari o di settore (si può pensare, magari, ad un percorso di preparazione da vivere nei settori, all’interno dei gruppi settimanali, che sfoci in un momento unitario da vivere insieme il 21 marzo).

Per i gruppi giovanissimi troverete il gioco di società “La legalità in gioco” che vuole aiutare a valutare il modo in cui ciascuno sceglie preferenze e valori, in particolar modo rispetto a decisioni riguardanti il nostro modo di essere cittadini e che possono avere ricadute sugli altri. Il gioco, inoltre, permetterà ai giocatori di capire a quali piccoli o grandi compromessi sono disposti a scendere giorno dopo giorno nella via e come la legalità dipenda anche dalle piccole scelte che ognuno di noi fa. Attraverso l’agonismo insito nel meccanismo del gioco, si vuole spingere i giocatori a comportarsi nelle varie situazioni proposte, in maniera da valutare ogni volta le conseguenze delle proprie scelte. Come nella vita reale, scegliamo un comportamento piuttosto che un altro a seconda del peso che diamo al valore della scelta (e i valori in cui crediamo) e alle conseguenze (il vantaggio che ne abbiamo).

Inoltre, poichè quest’anno l’argomento di riflessione “ufficiale” sono i rapporti tra mafia ed economia troverete del materiale utile (stralci di articoli, analisi statistiche, video) sul riutilizzo dei Beni confiscati alle mafie e sul rapporto tra camorra ed economia in Campania. Potrebbe, inoltre, essere utile riflettere sui punti del recente documento della Cei “Per un Paese solidale. Chiesa italiana e Mezzogiorno” riguardanti la mafia.

Vi proponiamo, inoltre, anche un serie di film utili per uno o più cineforum. Quasi tutti i film scelti raccontano la vita di persone davvero esistite, persone che ci dimostrano come sia possibile fare qualcosa contro la mafia o che ci raccontano la mafia vera, senza la mediazione dei lustrini e i riflettori della tv. Oltre a presentarci questi “pezzi di realtà”, i film danno modo di approfondire un aspetto specifico delle mafie:

1. Angela una storia vera è la storia della moglie di un boss palermitano (nella realtà è la moglie del boss Molina). Angela è la storia di una donna che vive la mafia da dentro e il film è stato scritto e diretto da un’altra donna, Roberta Torre. Una donna che racconta di un’altra donna, quindi e il film ci permette, appunto, di approfondire il ruolo che le donne hanno avuto in passato e che hanno oggi all’interno delle mafie.

2. Alla luce del sole è la storia di Padre Pino Puglisi (3P), sacerdote nel quartiere Brancaccio di Palermo ucciso dalla mafia, testimone e martire di come con l’impegno generato dall’amore sia possibile, se non sconfiggere la mafia da soli, fare qualcosa per cambiare il pezzettino di mondo che ci è stato affidato.

3. Fortapàsc è invece la storia di Giancarlo Siani, 26enne di Torre Annunziata, che ad oggi è l’unico giornalista ucciso dalla camorra. Ucciso perchè faceva il giornalista-giornalista e credeva che solo conoscendo (e, quindi, informando le persone) si potevano davvero aprire gli occhi per sconfiggere quello che oggi è conosciuto come “‘o sistema”

4. L’uomo di vetro racconta di Leonardo Vitale, il primo pentito di mafia e ci dà modo di approfondire per l’appunto queste figure tanto fondamentali nella lotta alla mafia ed il rapporto tra il bene e il male, di come sia possibile una conversione

Infine, troverete il Mi interesso di… di marzo 2010, pubblicato anche nell’aria materiali (nella sezione del Msac). E’ la proposta che il Msac di Nola fa agli studenti per organizzare il consiglio di classe del mese. Questo numero è incentrato appunto sulla Memoria delle Vittime Innocenti di Mafia

Scarica il sussidio 21 marzo 2010

Lascia un commento