Provate ad inserire in un motore di ricerca il seguente nome “Don Ciro De Marco” e vi ritroverete davanti pagine e pagine di una storia, anche se un po’ gonfiata da qualche giornalista, non molto piacevole. Don Ciro è parroco, da ben 13 anni, della Parrocchia SS.Vergine del Suffragio in Marra, una frazione che si trova alla periferia dei comuni di Boscoreale, Poggiomarino (in provincia Napoli) e Scafati (in provincia di Salerno).
Qualche giorno fa ha scritto una lettera al ministro Maroni, ai sindaci, ai prefetti e alle autorità per denunciare lo stato di degrado in cui, soprattutto negli ultimi tempi, versa il piccolo paese: lo spaccio, l’uso di droga, le corse clandestine, ma più di tutto il bullismo.
Dopo pochi giorni da questa denuncia, Don Ciro si ritrova in parrocchia due ragazzi infastiditi del fatto che il prete avesse definito il loro paese “terra di nessuno”. Poche ore dopo, la notte tra martedì 26 e mercoledì 27 un tremendo boato sveglia Don Ciro, si affaccia alla finestra e vede la sua auto in fiamme.
Alla domanda della giornalista del TG1: “Se l’aspettava?” risponde di no. È un gesto assurdo, fatto da persone stupide, “neppure delinquenti” il fatto è che tra i giovani è penetrata questa mentalità un po’ camorristica difficile da combattere anche perché la gente non reagisce, subisce passivamente questi soprusi, ha paura di parlare, e allora Don Ciro si fa portavoce di queste persone nella speranza che si sveglino e facciano crollare questo muro d’omertà che non permette di vivere in modo sereno.
“Vado avanti perché quando faccio il mio dovere non ho paura di nessuno”, queste le parole di Don Ciro, e allora tutti noi mettiamo da parte la paura ed esprimiamogli la nostra solidarietà.
Martedì 2 Settembre 2008 si svolgerà una “duplice” fiaccolata di solidarietà, è previsto un raduno alle ore 18:00 presso la piazzetta antistante la Parrocchia Sant’Anna a Pellegrini ed un raduno alle ore 19:00 presso la piazzetta antistante la chiesa di San Pietro a Scafati, entrambi i cortei si dirigeranno presso la parrocchia di Don Ciro a Marra.
Vi chiediamo una partecipazione calorosa, vi aspettiamo da qualunque parte della diocesi, facciamo di tutto per essere vicini a Don Ciro, che ha avuto il coraggio di denunciare i soprusi che deve subire ogni giorno la sua comunità, accorriamo per dargli forza; anche perche chi più chi meno, i nostri piccoli paesi di periferia, e noi abitanti di queste periferie, siamo un po’ tutti vittime di questi soprusi quasi sempre non denunciati.
Tutto ciò che facciamo non è che una goccia nell’oceano, ma se non lo facessimo l’oceano sarebbe più piccolo.
Luisa Guastafierro