Pregare…
Se chiedessimo a dei ragazzi “cos’è per te la preghiera e cosa significa nella tua vita” sicuramente avremmo risposte allo stesso tempo simili e diverse…
Ma cosa risponderebbero i nostri giovanissimi? Soprattutto quelli che abbiamo visto crescere e maturare giorno dopo giorno accanto a noi, nei nostri gruppi?
Forse per qualcuno il pregare è una possibilità di incontrare il Signore…per qualcun altro è una serie di paroline magiche imparate e ripetute nel corso degli anni…per qualcun altro ancora è una semplice lista di richieste e raccomandazioni…
Di questo sicuramente non ne possiamo essere certi. Possiamo però intuire le difficoltà che un giovanissimo di oggi può incontrare per creare dentro di sé ed intorno a sé quel clima di benessere personale e spirituale che gli faccia vivere la vera preghiera.
Si, perché pregare significa anche predisposizione, quella predisposizione che ti aiuta a fare silenzio non solo intorno a te, ma anche dentro di te.
Capita allora di pensare che chiedere a questi ragazzi di spegnere anche per pochi minuti cellulare, lettore mp3, msn… possa essere difficile, ma non impossibile.
Non è infatti inverosimile vedere e credere che possano esistere dei ragazzi che volontariamente hanno cercato e si sono dedicati dei momenti in cui poter vivere questi momenti di spiritualità in modo più profondo e prolungato.
È questa l’esperienza delle scuole di preghiera per giovanissimi, occasioni appunto per ragazzi dai 15 ai 18 anni in cui possono vivere due giorni di arricchimento, fatti di silenzio, lettura e meditazione della Parola, nonché di preghiera scandita dalla liturgia delle ore.
Sono questi i momenti in cui noi “adulti” sperimentiamo la profondità dei giovanissimi di oggi, che anche se possono vivere momenti di difficoltà legati alla loro età, non smettono mai di porsi domande, così come i discepoli che chiesero a Gesù:”Maestro insegnaci a pregare…”
Tina Afeltra