Educarci alla pace … dono e compito!

Lunedì 4 giugno si è svolto il secondo incontro del meeting. Sono intervenuti Raffaele Cananzi, Franco Miano e Marco Iasevoli discutendo sul tema : “La persona umana e la pace: dono e compito”. Vedere la nostra vita come un dono e spenderci per gli altri assumendoci la responsabilità, e quindi il “compito”, di rendere la vita di tutti degna di essere vissuta. Questi sono gli obiettivi di pace e di solidarietà sui quali, fin dalle prime battute, il moderatore Franco Miano ha posto la nostra attenzione. Anche vivere nella nostra città è un dono che dobbiamo trasformare in compito, per non far restare i nostri desideri di pace solo belle parole da dire in un convegno… A noi tutti, invece, è data la possibilità di far diventare gli appunti presi e ben conservati nelle nostre cartelline, le frasi che abbiamo sottolineato e che ci hanno emozionato e interrogato, dei propositi e dei “compiti” da portare a buon fine.Cananzi, citando Papa Pio XII, ricorda che “dobbiamo trasformare il selvatico in umano e l’umano in cristiano”, dobbiamo promuovere una cultura della pace fondata su una corretta idea della persona, fondata sui concetti di giustizia e di uguaglianza. Dal trascendente all’umano, dall’universale al “locale”. Ambire ad arrivare alla solidarietà passando per la responsabilità, che non è ancora la carità cristiana ma è un passo in avanti verso il farsi dono, il primo vero passo verso la costruzione della pace universale. Essere costruttori di pace, prosegue Cananazi, è insito nel dna del cristiano, perché siamo figlio di un Dio che è vera Pace e fratelli di Cristo, il primo fra tutti i costruttori di pace. La pace è quindi non solo possibile, ma fattibile. Perché è nei fatti e nel concreto della vita di tutti i giorni, è nelle scelte che si traduce l’ambizione alla pace. Così, essa da desiderio si trasforma in compito e da compito in realtà.Continua Marco Iasevoli e ci parla della pace declinata sul territorio, cercando di interpretare i pensieri e le difficoltà dei giovani. Pone un particolare accento sull’importanza della formazione civica e sullo sviluppo di una coscienza sociale attiva, per poter crescere nell’amore e nella coltivazione di un sogno di bellezza per un mondo migliore. Dalla carta dei diritti dell’uomo al problema del disarmo, dall’emergenza rifiuti alla guerra in Iraq, sino al degrado della periferia di Pomigliano (che non è diversa da tutte le periferie del mondo), lunedì sera abbiamo ascoltato e ragionato su più livelli: individuale, comunitario, cittadino, universale. Senza arrovellarci la mente, senza la presunzione di trovare una soluzione, ma con l’umiltà e il coraggio di fare delle scelte di valore e assumendoci seriamente un compito: costruire la pace.

Simona Marsiglia