SFS 2007 – La Scuola che serve

Provare a raccontare cosa è stata la SFS di quest’anno è molto difficile. Ho ancora nella mente i volti, le emozioni, i sorrisi dei mille e duecento ragazzi e ragazze che da tutt’Italia si sono dati appuntamento a Chianciano Terme per la Scuola di Formazione per Studenti del Movimento Studenti di Azione Cattolica. Sono stati tre giorni di dibattiti e di riflessioni con lo scopo di guardare in maniera più approfondita alla “Scuola che serve”. Ci hanno introdotti nella tre giorni Luigi Alici (presidente nazionale dell’AC) e Nisia Pacelli (segretaria nazionale del MSAC).
È stata poi la volta di Roberto Citran (attore) e di Paolo Giuntella (giornalista TG1) che ci hanno aiutato a ricordare don Lorenzo Milani e la Scuola di Barbiana, modello di una scuola a misura di studente, dove vengono formate “teste ben fatte oltre che a teste ben piene”, dove si educa l’uomo e il cittadino. Una scuola che collabori con le istituzioni e con la famiglia … insomma … “Una Scuola che Serve”!!!
Insieme a Francesco De Sanctis (direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale del Piemonte), a Franco Fraboni (preside della Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Bologna) e a Anna Truffelli (insegnante) ci siamo interrogati sulla “Scuola che serve”. Partendo da esperienze di professionali e di vita diverse, ma che hanno nella scuola un punto d’incontro, abbiamo provato a capire a cosa serve la nostra scuola.
All’on. Giuseppe Fioroni (ministro della Pubblica Istruzione) abbiamo domandato cosa serve alla nostra scuola. Abbiamo avuto la possibilità di interrogarlo, di essere – per una volta – noi i professori. Al ministro abbiamo anche consegnato il manifesto che gli studenti italiani hanno scritto nelle loro scuole e in cui hanno consegnato le idee e le speranze per una scuola che davvero serva agli studenti e alla società.
Infine, la SFS si è conclusa con l’intervista a Ugo De Siervo (giudice costituzionale) che ci ha fatto guardare al futuro del nostro Paese, futuro in cui la scuola può e deve giocare un ruolo determinante.Il tutto è stato condito da canti, bans, balli, giochi e da tanto tanto divertimento.Mille e duecento volti e una sola voce: movimento eheh, movimento ohoh, movimento eheh, movimento alè alè!!!

Giovanni Corbisiero