Lo scorso weekend abbiamo avuto la fortuna di partecipare a un’esperienza di interiorità incentrata su tre parole chiave: creati, chiamati e mandati. Un viaggio di spiritualità che ci ha permesso di riflettere profondamente sulla nostra relazione con Dio, con noi stessi e con gli altri.
La riflessione spirituale è stata guidata da Don Marco, all’inizio si è focalizzata sull’essenza di essere creature. Dio ci ha chiamati dall’anonimato all’esistenza, ci ha voluti, facendo spazio per noi. Questa riflessione sullo “spazio” ha toccato corde profonde: lo spazio per accogliere gli altri, per ascoltare noi stessi e per lasciare Dio agire nelle nostre vite.
Poi abbiamo esplorato il tema della chiamata. Dio crea parlando, e noi, creati a Sua immagine, siamo invitati a dialogare. Abbiamo riscoperto l’importanza di portare alla luce ciò che abbiamo dentro, di lasciarci guidare dall’amore che genera vita e bellezza. Anche il riposo ha assunto un significato nuovo: non solo come pausa, ma come tempo per riconoscere ciò che di buono abbiamo fatto e ciò che siamo riusciti a portare alla luce.
Infine, Don Marco ci ha aiutati a riflettere sul tema dell’essere mandati, ci ha ricordato che Dio ci accompagna sempre, ci indica la strada ma ci lascia liberi di percorrerla. Abbiamo compreso che Lui non teme i nostri dubbi, ma ci invita ad allargare i confini della nostra umanità e a trovare la nostra strada verso di Lui.
Uno dei momenti più intensi è stata l’adorazione notturna. Ritrovarsi, di notte, in silenzio davanti al Santissimo, ci ha dato una pace che non si provava da tempo. In quel silenzio abbiamo percepito l’abbraccio di Dio che ci ha scaldato il cuore e ci ha spinto a voler uscire dalle tenebre per scegliere la vita vera, fatta di luce e amore.
Questa esperienza è stata arricchente non solo per il contenuto spirituale, ma anche per la condivisione con altri giovani. Nel confronto abbiamo scoperto che dubbi, paure e debolezze non sono unicamente personali, e che il dialogo rende tutto più leggero perché condiviso. Si è sentito forte il desiderio di scegliere la luce, di non restare nelle tenebre ma di abbracciare la vita.
Un weekend che porteremo nel cuore come una chiamata a vivere pienamente, in dialogo con Dio e con gli altri, come creature amate e inviate a testimoniare il Suo amore.
Francesco Scala e Claudia Neroni, Sirignano
Sabato 30 Novembre e Domenica 1 Dicembre abbiamo avuto la straordinaria opportunità di partecipare per la prima volta al “weekend di interiorità per giovani”. Ancor più straordinario è stato il fatto di aver vissuto questa esperienza proprio all’interno del Santuario di Santa Filomena, a Mugnano del Cardinale, nostro paese di origine. Inizialmente, eravamo ignari di ciò che ci attendeva. Non avevamo idea di cosa aspettarci, ma possiamo dire con certezza che tutte le aspettative sono state superate di gran lunga. Le attività e i momenti di riflessione proposti non sono mai stati banali: ogni parola, ogni condivisione, ogni silenzio sembrava progettato per farci scavare nel profondo del nostro cuore, per riscoprire parti di noi stessi, spesso trascurate nella frenesia quotidiana. Durante questi giorni, siamo riusciti, per qualche istante, a fermarci e a guardarci dentro, a mettere in pausa il rumore della vita e ad ascoltare quella voce interiore che spesso ignoriamo completamente. È stato un viaggio, non solo spirituale, ma soprattutto emotivo, che ci ha permesso di scoprire e riscoprire ciò che davvero conta: l’autenticità, la fede e la bellezza dell’incontro con l’altro. Non si può negare che ci siano stati momenti di commozione, momenti in cui ci siamo sentiti vulnerabili, ma è proprio in quella vulnerabilità che abbiamo trovato la forza e la serenità che cercavamo e di cui avevamo bisogno. Un aspetto che ha reso tutto ancora più speciale è stata la compagnia. Abbiamo avuto modo di incontrare ragazzi meravigliosi, ognuno con una storia, una luce unica e con cui si è creato un legame autentico. In due giorni siamo riusciti a condividere molto più di semplici parole: ci siamo scambiati esperienze, sorrisi, silenzi e persino lacrime. È incredibile come, quando si condividono momenti così profondi, le distanze si accorcino e nascano amicizie genuine e sincere. Tornando a casa, qualcosa è cambiato. Questo weekend ha dato una nuova prospettiva sulla vita, una rinnovata consapevolezza della presenza di Dio e della sua opera nel quotidiano. Ci sentiamo più sereni, più grati per ciò che abbiamo e soprattutto più aperti verso il prossimo. I ricordi e gli insegnamenti di questi giorni resteranno in noi per molto tempo.
Non possiamo che ringraziare di cuore l’Azione Cattolica e tutti i ragazzi con cui abbiamo condiviso questa bellissima esperienza. Nonostante il fatto di averla vissuta nel nostro paese, siamo convinti che quel senso di “casa” lo avremmo percepito lo stesso, anche altrove. Ci siamo sentiti accolti all’interno del gruppo dal primo momento. È stato un dono che non dimenticheremo, che porteremo nelle nostre menti e, in particolare, nei nostri cuori. Ci sentiamo eternamente grati per tutto ciò che abbiamo vissuto. Non vediamo l’ora di vivere un altro momento così speciale.
Antonia e Domenico, Mugnano del Cardinale