Realisti o sognatori?- Sogna, Vivi, Scegli: i racconti di Annalisa, Annalisa ed Elena che hanno partecipato al pomeriggio giovani diocesano lo scorso 12 Maggio

Realisti o sognatori? Domenica 12 maggio presso il seminario vescovile di Nola, si è svolto un interessante “Pomeriggio giovani” organizzato dall’equipe del settore giovani dell’Azione Cattolica diocesana. L’ospite del pomeriggio è stato Michele Tridente, vicepresidente nazionale di A.C. per il Settore Giovani e autore, insieme a Luisa Alfarano, del libro “Sogna vivi scegli”. Il testo è una riflessione e un racconto sul Sinodo dei giovani e sull’esortazione apostolica post-sinodale “Christus vivit”. Dopo una divertente intervista per conoscerlo meglio, Michele Tridente ha permesso a noi giovani di riflettere e di soffermarci sulle parole chiave del suo testo. “Sogna”: la capacità di sognare è la condizione essenziale per un  giovane, ma non solo. E’ la scintilla che permette alla fiamma della speranza di non spegnersi. Il rischio però è quello di perdere il vero senso della parola “sognare” e di svuotarla del suo significato più bello e profondo: sognare non è fantasticare né costruire castelli in aria, ma è voglia di costruire, di mettere le ali pur mantenendo i piedi per terra, perché tutti ci meritiamo un mondo ed un futuro migliore! “Vivi”: la tentazione di dare per scontata questa parola è molto forte. Spesso siamo proprio noi giovani a decidere di sopravvivere piuttosto che vivere, quando decidiamo di arrenderci ad un mondo che vuole tarparci le ali. Papa Francesco ci ricorda che non si può essere felici trascorrendo la vita rimanendo “comodi sul divano”, ci spinge quindi a vivere appieno la nostra esistenza! D’altronde noi giovani di AC conosciamo bene l’imperativo di un meraviglioso testimone, Pier Giorgio Frassati, che ci esorta a “vivere e non vivacchiare”! “Scegli”: per vivere una vita da protagonisti e non da spettatori, è necessario avere il coraggio di fare delle scelte! Capire la propria vocazione non è semplice, ma è condizione importante per arrivare alla felicità. Sapere qual è il nostro posto nel mondo, il luogo in cui poter offrire i nostri talenti è fondamentale per la vita di un giovane. Noi cristiani abbiamo un valore aggiunto: la certezza di non essere mai soli, che Qualcuno accompagna costantemente ed instancabilmente i nostri passi. Dio ha un disegno per ognuno di noi, vuole che impariamo a dipingerlo a quattro mani… Sta a noi metterci in ascolto e discernere. Cristo ci chiama ad essere nel mondo testimoni di bellezza, ci vuole soprattutto felici. Ma per essere felici ci vuole coraggio e noi giovani non possiamo tenere questo coraggio chiuso in un cassetto. Dobbiamo osare, senza paura! Dopo la chiacchierata con Michele Tridente, sono iniziati i laboratori per noi giovani. Divisi per fasce d’età, abbiamo iniziato a vivere il nostro momento di riflessione e condivisione. Dopo un giro di presentazioni, abbiamo ascoltato il brano “Ho imparato a sognare” interpretato da Fiorella Mannoia. Le riflessioni emerse hanno sottolineato l’importanza della capacità di sognare, anche quando la vita ti mette davanti delle difficoltà e ci sentiamo stanchi. Ma bisogna fare attenzione a non restare nell’astrattismo di un sogno, perché i sogni si costruiscono pian piano partendo dall’oggi e dando a questi ultimi una progettualità. L’attività laboratoriale ci chiedeva di mettere sui piatti di una bilancia i sogni da una parte e le scelte dell’altra. Ad ogni sogno e scelta elencati abbiamo dato, per quanto possibile, un “peso” in termini di priorità e sacrificio. Alla fine la somma venuta fuori ci ha decretati “sognatori” o “realisti” e così ci siamo divisi in sala: gli uni a destra, gli altri a sinistra, senza tralasciare una parte di noi che è rimasta nel centro. E’ stato interessante confrontarsi e ascoltarsi tra pari, tra giovani che vivono le stesse sfide e che condividono un punto fondamentale, il proprio Credo! Molti sogni, così come molte scelte, erano gli stessi… Ognuno di noi ha fatto e sta facendo ancora i conti con la propria vocazione e il peso della scelte si avverte forte e chiaro. Spesso abbiamo la sensazione che i sogni siano qualcosa di lontano, li vediamo sfocati. Invece è proprio questa la fase della vita in cui gettiamo i semi dei nostri sogni, dei nostri progetti. Semi che un giorno germoglieranno e daranno i tanto attesi frutti. Di questo pomeriggio mi porto dentro la meraviglia di sentirmi simile e vicina al vissuto di tanti altri giovani come me… Pur non conoscendoci, abbiamo scoperto quanto ci accomuna! Eventi come questo devono essere accolti come opportunità di crescita e confronto. Viviamo in un momento storico che sembra volerci chiusi nella nostra individualità, spesso ci convinciamo che un determinato problema sia soltanto il nostro e che nessun altro possa capire. In realtà non è così e cogliere l’occasione del “Pomeriggio giovani” è un piccolo dono da fare a se stessi, perché la condivisione è sempre, comunque la si vive, arricchente. Nell’esortazione “Christus vivit”, papa Francesco parla ad ogni giovane e a tutto il popolo di Dio e, a mo’ di promemoria, ne riporto qui un passo: “Non lasciare che ti rubino la speranza e la gioia, che ti narcotizzino per usarti come schiavo dei loro interessi. Osa essere di più, perché il tuo essere è più importante di ogni altra cosa. Non hai bisogno di possedere o di apparire. Puoi arrivare ad essere ciò che Dio, il tuo Creatore, sa che tu sei, se riconosci che sei chiamato a molto. Invoca lo Spirito Santo e cammina con fiducia verso la grande meta: la santità. In questo modo non sarai una fotocopia, sarai pienamente te stesso.” (Annalisa Sepe, giovane adulta della parrocchia Immacolata Saviano)                                                                Sogna, vivi, scegli! “Sogna, vivi, scegli” : é questo lo slogan dell’incontro per giovani, tenutosi lo scorso 12 maggio, tratto dall’omonimo libro dei nostri vicepresidenti nazionali. Per l’occasione , è stato ospite presso il seminario di Nola proprio uno dei due autori: Michele Tridente. L’incontro ha avuto inizio con una simpatica intervista che ha contribuito a creare un clima di familiarità. Le parole del nostro amico sono state un importante spunto di riflessione:  Michele ci ha ricordato che un giovane senza sogno è (usando un’espressione del Papa) “un giovane anestetizzato” e che ad un certo punto è necessario prendere delle scelte, altrimenti non si potrà dire che viviamo, ma semplicemente vivacchiamo. Successivamente c’è stato una divisone in gruppi (in base alle fasce d’età) nei quali, accompagnati dalla canzone “Ho imparato a sognare” di Fiorella Mannoia, ci siamo soffermati a pensare e “dare un peso” (nel vero senso della parola) ai nostri sogni e alle nostre scelte, inserendoli sui piatti di una bilancia . Tutto ciò ci ha permesso di capire se siamo sognatori o realisti, dando vita ad un dibattito tra le due categorie, che ci ha portati ad una conclusione abbastanza chiara: non c’è una “posizone” che possiamo definire giusta o sbagliata e dobbiamo sempre ricordare che l’ago della nostra bilancia è l’imperativo “VIVI“. Dunque ragazzi, svegliamoci dalle nostre “anestesie”, sogniamo e facciamo delle scelte affinchè poi quei sogni possano dirsi vissuti!                 ( Annalisa e Elena della  parrocchia Santa Maria di Costantinopoli, Rione Trieste, Somma Vesuviana)

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