“Per sempre” – il racconto della Giornata Adultissimi

Ad accoglierci con la celebrazione della Santa Messa è stato don Vito, assistente dei giovani e don Mario, prima con le confessioni e poi con tutte le spiegazioni sul Santuario, sulla Madonna del Carpiniello e cenni sulla vita di Padre Arturo D’Onofrio: esempio di umiltà, aal servizio del prossimo, del debole e specialmente dei bambini  in difficoltà.

Dopo la Santa Messa si è proseguito con la visita alla tomba di Padre Arturo e da lì ci siamo poi spostati nel salone delle conferenze per la condivisione delle esperienze vissute dagli adultissimi

Come prima testimonianza è intervenuta Mena Vitale, per la Diocesi di Nola. La sua esperienza è partita da una associazione di lavoratori, per approdare all’Azione Cattolica. Prima come segretaria diocesana, poi come amministratore ricoprendo nel tempo numerose cariche, ci ha ricordato che l’Ac si vive indipendentemente dal ruolo: oggi lei svolge a 360 gradi il servizio parrocchiale. Il secondo intervento è stato di Restituta De Lucia, che ha riassunto la propria storia personale nell’AC, partendo da quando la sua associazione ancora si chiamava “Gioventù femminile”. La sua esperienza é proseguita con la formulazione del nuovo Statuto AC, negli ultimi anni 60 e i tre anni di collaborazione con Vittorio Bachelet, passando per i vari amici che si sono susseguiti negli anni come Rachele Sibilla, il professore Monsurró e Anna Valentino. Ricordiamo con commozione la sua frase detta domenica: “Credo di restare in Azione Cattolica fino a tre giorni dopo morta”.

Infine sono intervenuti una coppia di sposi, conosciutisi proprio in AC, che si sono trasferiti da Pozzuoli ad Acerra e dopo essere stati accolti in comunità parrocchiale con familiarità hanno creato lì un’associazione di AC.

La condivisione delle esperienze degli adultissimi e della loro fede nel Signore, dell’amore per il prossimo della loro fedeltà per l’AC è avvenuto in un clima gioioso di amicizia e familiarità, con il piacere di ritrovarsi e di fare nuove conoscenze.

La prima parte della giornata è terminata con il pranzo al ristorante dell’Oasi di Maria, consumato con piacere ed armonia.

L’evento ha avuto la sua conclusione con l’intrattenimento da parte dei giovani della compagnia teatrale dell’oratorio di Visciano, che ci hanno allietati con brevi sketch e canzoni che sintetizzavano chiaramente il tema principale: “Di generazione in generazione”, mettendo in risalto il valore del passato e di chi ne ha fatto e/o ne fa parte, con le esperienze e le opere di fede, di carità, unite alla spiritualità e alla passione per l’AC.

L’importante messaggio messo in luce in dai ragazzi, preso dal testo “Calavrice”, è stato quello di non sottrarsi nello spendere le proprie forze nel seminare, pur sapendo che forse a raccogliere saranno altri.

E come Bachelet, vogliamo chiudere con la poesia di Tagore che ha concluso la testimonianza di Mena Vitale: 

“DORMIVO E SOGNAVO CHE LA VITA NON ERA CHE GIOIA. MI  SVEGLIAI E VIDI CHE LA VITA ERA SERVIZIO E ALLORA HO SERVITO E HO VISTO CHE IL SERVIZIO ERA GIOIA”

Caterina Arianna – Domicella

Amalia Paradiso – Lausdomini

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