Sono circa 570 i chilometri che separano Nola da Shenkoll, villaggio della diocesi di Lezhe dove noi, dieci volontari dell’AC di Nola, abbiamo tenuto il campo di formazione per educatori ACR dal 21 al 26 Agosto.
Nove ragazzi provenienti dalle parrocchie di Ishull Lezhe e di Torovice e accompagnati rispettivamente dalle suore Serve Riparatrici di Maria e dalle Francescane di Santa Filippa Mareri, hanno vissuto questa esperienza di sei giorni incentrata sulla figura dell’educatore ACR, sui suoi obiettivi formativi e sul suo stile educativo. I ragazzi, che già appartengono a realtà parrocchiali, sono stati guidati alla scoperta dell’educatore ACR attraverso slides, rappresentazioni, attività laboratoriali che li hanno coinvolti in prima persona per i primi tre giorni. Successivamente sono stati invitati a mettere in pratica ciò che avevano appreso aiutando noi volontari ad animare due campi per i bambini del posto, uno a Ishull Lezhe ed uno a Torovice; le mattine del giovedì, venerdì e sabato sono state quindi trascorse ripercorrendo la storia di Giuseppe figlio di Giacobbe tramite l’ascolto della Parola e laboratori che includevano le varie fasce d’età, dai piccolissimi ai giovanissimi.
Questo campo è stato un piccolo passo per cercare di portare la realtà della Azione Cattolica anche a Lezhe; i ragazzi che vi hanno partecipato si sono dimostrati seri e capaci. L’Albania è un Paese pieno di gente accogliente, di tradizioni uniche e di storia antica ma anche pieno di contraddizioni e difficoltà. Non nascondiamo la sorpresa quando abbiamo scoperto l’esistenza di due facce dell’Albania, quella di Lezhe dove i bambini riuscivano a vivere in maniera dignitosa e quella di Torovice, dove la mancanza di infrastrutture, di cibo e di istruzione lo rendevano un villaggio isolato dal resto del territorio. Solo grazie al lavoro delle suore e del parroco del posto, don Emanuel Cutajar, i bambini riescono a ricevere un’istruzione di base e cibo.
La domanda che ci ponevamo all’inizio era: “E’ possibile che anche qui possa nascere l’AC?”. La risposta, dopo aver trascorso una settimana a Lezhe, è sicuramente affermativa: nonostante le difficoltà materiali, abbiamo visto nei giovani educatori e nei bambini incontrati una grande gioia di vivere e di far parte di una comunità, ma soprattutto una grande fede e speranza in Dio, una forte preparazione nel rapportarsi ai bambini e una grande profondità d’animo: è quest’ultima che ci ha più colpito quando abbiamo ascoltato le risposte dei ragazzi alla domanda posta il primo giorno di formazione: “Cos’è per te un educatore?”.
Crediamo nelle possibilità di questa diocesi di poter ospitare l’AC, di poter far nascere e coltivare la proposta formativa estate dopo estate, anno per anno: molte sono le cose che porteremo nel cuore dopo questa settimana, quelle che ci hanno insegnato quanto è grande la gioia di vivere e soprattutto a non arrenderci davanti alle difficoltà che si incontrano lungo il sentiero che porta a qualcosa di unico come l’Azione Cattolica.
Elena, parrocchia del Carmine di Nola