“150 anni d’amore”

Biagio è stato al 140esimo di Ac. E ora si sta preparando ai 150…

 

“Settembre è il mese degli inizi, ricomincia la scuola, riprendono a pieno ritmo tutte le attività lavorative ed anche l’AC riprende i suoi cammini settimanali dopo un’estate vissuta tra campi-scuola ed esperienze “extra”.  Quel Settembre di 10 anni fa però fu diverso, c’era l’attesa dell’inizio, ma in cuore nostro sapevamo già che qualcosa di speciale ci attendeva. All’epoca ero responsabile giovanissimi e di settore, puntuale come ogni anno arrivò la chiamata del presidente: “Ciao Biagio come stai? Volevo augurarti buon inizio a te e a tutto il gruppo dei giovanissimi, salutameli. Ah, ricordati che quest’anno andremo a Roma per festeggiare i nostri 140 anni, mi raccomando”. In quel “mi raccomando” era sintetizzata tutta la preparazione che noi responsabili avevamo già fatto durante l’estate tra incontri e consigli parrocchiali, per ribadire l’importanza e la bellezza dell’evento, in particolare noi responsabili avevamo un compito ben preciso, coinvolgere tutti! Eravamo carichi, pronti a partire. Ma come fare a coinvolgere tutti? Come mostrare la bellezza dell’evento che stavamo attendendo? La risposta veniva da sé: era necessario far vivere a ciascuno una bella esperienza di Azione Cattolica durante tutto l’anno. L’Azione Cattolica, se fatta bene, coinvolge da sola; non ha bisogno di luminari né di parole sopra le righe. Vivere il quotidiano di ogni socio e mostrare interesse e bene a chi ti viene affidato, sono i migliori ingredienti per assaporare la bellezza dell’AC.   Così ci mettemmo in marcia. Il nuovo anno iniziava all’insegna dell’attesa, un attesa che avrebbe trovato compimento proprio in quella grande piazza nel mese di Maggio. La notizia si diffuse a macchia d’olio in tutta l’associazione, le persone chiedevano, volevano informazioni, l’entusiasmo era alle stelle. Nei mesi precedenti l’evento si parlava solo di quello. I giovanissimi avevano gli occhi pieni, volevano esserci. Da loro educatore ricordo che molti erano mossi da quella sana adrenalina di chi si sta innamorando e muove i primi passi verso l’altro. Come dargli torto, come si fa a non amare un’associazione così bella come la nostra?! Ognuno contribuiva a modo suo a rendere quella giornata un po’ più speciale. Ricordo la meraviglia dei bambini … Era la prima volta che andavano dal Papa, e se gli chiedevi cosa andavano a fare a Roma, ti rispondevano: “Andiamo a festeggiare il compleanno dell’Azione Cattolica”. I giovanissimi ci riempivano di entusiasmo, era difficile stargli dietro, passavano intere serate in chiesa per organizzare lo striscione, tutto nei minimi dettagli: cosa scrivere, come scriverlo, dove scriverlo, che colori usare. Noi giovani, all’entusiasmo dei giovanissimi, aggiungemmo la consapevolezza della scelta associativa ormai matura. Eravamo educatori, non mettemmo mai in discussione la nostra presenza, per ognuno di noi esserci quel giorno era un’ulteriore sì all’associazione: Azione Cattolica io per te ci sono sempre! Beh che dire degli adulti, la colonna portante dell’associazione, la cosa più preziosa che ci donarono in quei giorni fu la cura costante e quotidiana, il loro pensiero in preparazione ai 140 anni era uno solo e cioè quello di garantire il benessere di tutti. La giornata si prospettava bella tosta, ed in particolare la fascia d’età che viaggiava insieme era molto ampia, si andava dai 4/5 anni agli ultrasessantenni. L’attesa finì ben presto, il giorno della partenza arrivò in men che non si dica. Ore 2.00: tutti belli “assonnati” eravamo pronti a salire sul pullman, madri con i loro pargoletti in braccio per evitare il risveglio traumatico, giovani arzilli più che mai che già sventolavano il loro enorme striscione finalmente “partorito”, che recitava: “DA PACCIANO CON FURORE PER I NOSTRI 140 ANNI D’AMORE”. I responsabili adulti che confabulavano con l’autista, prendendo accordi per il viaggio e gli adultissimi che nonostante l’età già erano lì, pronti con thermos di caffè e fettina di dolce. Si parte. Non fu un viaggio semplice, tutt’altro, ma la tenacia ci appartiene e finalmente dopo tanto peregrinare e peripezie vissute arrivammo in quella piazza tanto grande e tanto piena. Qualcosa di indescrivibile! In un lampo la vista di tutta quella gente che era lì come noi per l’Azione Cattolica ci fece dimenticare tutta la stanchezza, i disagi… tutto! Ognuno di noi in quell’istante aveva realizzato il suo obiettivo: esserci! I ricordi più belli di quella giornata sono tanti: le mille e più bandiere dell’AC che in connubio con il vento gridavano al mondo il nostro nome, le parole di Papa Benedetto XVI, il discorso del presidente Luigi Alici, ma credo che tutto si possa sintetizzare con le parole di una ragazzina di 15 anni alla sua prima esperienza in AC, che mi disse: “Non sapevo che la nostra famiglia fosse così bella”. L’inno recitava:

Con la forza del passato ed il coraggio del futuro,

siamo tutti qua… innamorati della vita !

Cittadini dell’Amore, sentinelle della Gioia,

tutti qua per rinnovare il nostro Sì !

Non aggiungo altro.

Oggi siamo qui, dopo dieci anni e ci prepariamo insieme a vivere un altro momento della stessa rara bellezza. Ora non sono più responsabile di un gruppo, sono presidente parrocchiale, per cui quella telefonata ad inizio anno l’ho fatta io ed è stato emozionante ascoltare le risposte e la voglia di ogni ragazzo, giovane o adulto di essere sempre più dentro l’associazione, farne parte, ma soprattutto esserne protagonista. Proprio così, l’AC ti rende protagonista, fa sì che con la tua vita, con i tuoi talenti tu possa esprimerti al meglio. Per il resto mi sembra di rivivere esattamente quei giorni di dieci anni fa, pare che il tempo si sia fermato. Qualche giovanissimo del mio gruppo ora è educatore, e qualche adulto ora è diventato adultissimo, ma lo spirito è sempre lo stesso. La bellezza dell’AC è proprio questa, non è un nome, non è un decalogo, non è una regola, ma è uno stile di vita, una stile che una volta indossato ti calza a pennello per sempre. Questa è l’AC: un’associazione piena di persone che vivono la loro straordinarietà nel quotidiano, un’associazione fatta di bambini, madri, studenti, lavoratori, pensionati che giorno dopo giorno cercano di vivere secondo il Vangelo, lontano dai riflettori, ognuno con la sua vita. Allora posso dirvi con fermezza che siamo pronti per il 30 Aprile. Padre Francesco, Matteo e tutti i responsabili nazionali, aspettateci a braccia aperte, allargatele più che potete e tenetevi forti perché arriveremo con un’onda di entusiasmo che vi travolgerà. L’inno dei 150 anni è “FUTURO PRESENTE”, una parola c’è in ogni frase del ritornello: NOI. Noi cuore di ogni tempo, Noi abitiamo il mondo, Noi futuro presente siamo fiume e sorgente. Eccoci Azione Cattolica, il 30 Aprile saremo lì, saremo lì per essere il futuro presente”.

Biagio Palmese

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