Dalla pelle al cuore

Sì … perché tutto filtra attraverso la pelle, niente scivola addosso e basta, tutto parte e arriva al cuore, a Dio. L’ho imparato alla giornata di formazione e spiritualità per educatori ACR della diocesi di Nola. Accanto allo slogan della giornata, negli edifici del seminario ridondano altre due parole: sacrificio e preghiera. Ci accompagnano la messa, il deserto, i laboratori, che ci scuotono e ci sorprendono. Prima la preghiera, cardine della nostra quotidianità come cristiani, solco di un campo di misericordia che non deve inaridire mai; poi il sacrificio, il render sacro, la fatica che non si vanifica, non fine a se stessa, ma che diventa amore e linfa vitale per gli altri e per i bambini. È servito un acronimo di Melania, responsabile ACR della diocesi di Aversa, nostra ospite per un giorno, per spiegarcelo. Ad ogni lettera della parola sacrificio, un senso, un motivo per una vita da educatore piena di Dio e di affetto da dare. Dall’ultima lettera “O” ne è uscita la parola opportunità. Ha un’insolita traduzione in cinese: significa crisi. Perchè è vero che le difficoltà alle volte sono solo traguardi camuffati, opportunità omesse e un po’ sbiadite e sta a noi coglierle per farne ricchezza. Melania è una che fatica tanto tra lavoro e Azione Cattolica, si sacrifica, ma l’abbiamo vista con un sorriso così ampio, che il suo sacrificio ha l’accezione di una vita spesa per gli altri, traboccante di bene e straripante di stupore e passione. È un sacrificio che sa tanto di tempo mai sprecato, abitato in ogni sua singola parte, che appaga e riempie. Accanto a persone come Melania, alla contentezza di Padre Beniamino e alle riflessioni di Don Paolino, la figura dell’educatore assume sempre più importanza.

Un educatore coerente è ciò che voglio essere; la gioia di vivere per gli altri è ciò che voglio portare a casa.

Rita Salomone

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