Era il lontano 1965 quando sotto la guida del giovanissimo don Carmine Coppola nasceva l’Azione Cattolica nella parrocchia San Pietro di Pomigliano, quartiere Pacciano.
Quante storie da raccontare in questa che allora era l’estrema periferia di Pomigliano d’Arco, storie che si intrecciano con il territorio e con i tanti talenti – e le tante difficoltà e problematiche – che l’hanno accompagnata.
E quando parliamo dei talenti di questo pezzo di terra, non possiamo esimerci dal ricordare le persone che hanno speso parte della loro vita proprio affinché l’Azione Cattolica crescesse vigorosa e accogliente, caritatevole e al passo con i tempi. I laici di AC di questa parrocchia hanno sempre ritenuto che l’associazione fosse un dono che va oltre le mura della parrocchia, in particolare un dono per le famiglie e per i giovani.
Non possiamo elencarle tutte, queste persone “di talento”. Sarebbe una lista lunghissima. Ci limitiamo ad un nome per tutti , la signorina Iasevoli Rosa, prima presidente dell’Azione Cattolica Unificata della parrocchia (prima esistevano i rami Uomini, Donne, Gioventù Italiana e Gioventù Femminile). A lei abbiamo intestato la nostra associazione. Ci chiamiamo infatti Azione Cattolica “Rosa Iasevoli”, fieri di portare un nome che significa semplicità, sorriso, gioia, umanità, educazione.
Lo spirito giovanile di Rosa aleggia ancora nella nostra comunità, e tutti, anche i più piccoli, conoscono il momento più intenso della sua vita: il giorno in cui in un letto d’ospedale riceveva l’ultima sua tessera di AC e si riconciliava col Padre. Da anni i più grandi raccontano alle nuove generazioni questa storia, perché sia sempre chiaro a tutti che il presente e il futuro sono un dono che ci è stato lasciato in eredità da chi ci ha preceduto.
Unico movimento ecclesiale presente in parrocchia fino agli anni ’90, ha accompagnato la vita della comunità sia in campo spirituale sia sul terreno sociale, schierandosi sempre al fianco delle persone più deboli e del territorio, specie quando c’era la necessità di far sentire “in alto” la voce di un’associazione autorevole e innamorata solo del bene comune. Oggi la nostra parrocchia è ricca di altri movimenti e aggregazioni ecclesiali, con le quali si collabora in sostanziale armonia e serenità (ma anche con la giusta vivacità) per il bene della comunità.
L’AC di Pacciano non si è risparmiata, da un lato donando al tessuto locale figure che hanno lasciato un segno tangibile, dall’altro donando alla Chiesa madre di Nola risorse preziose per il cammino diocesano. L’ultimo in ordine cronologico è il “nostro” Marco Iasevoli (noi adulti lo sentiamo nostro perché lo conosciamo da quando aveva 10 anni), presidente diocesano. Noi tutti negli anni siamo cresciuti e siamo usciti dal “recinto parrocchiale”, imparando a fare Chiesa con tutte le AC della città di Pomigliano e con la famiglia diocesana.
Guidata per quasi tutti i 50 anni dall’infaticabile don Carmine, dallo scorso novembre ci accompagna nel nostro cammino il nuovo parroco don Pietro. Già pregustiamo la nostra festa per le nozze d’oro alla presenza di tutte e due gli assistenti. Abbiamo un bravissimo parroco e un “parroco emerito”, e ce li teniamo stretti.
Domenica 17 Maggio vivremo dunque con gioia la nostra festa: “50 anni di talenti, 50 anni di vita”. Un momento non per dirci “quanto siamo belli”, ma per dirci come fare in modo che l’AC sia un dono per questa parrocchia e questo territorio per altri 50, 100, 150 anni… E allora? Non ci resta che dirvi come si svolgerà. E non vi meravigliate del programma: questa è stata sempre un’associazione semplice, fatta di azioni più che di grandi parole, di gioia e preghiera mescolati insieme in una miscela che non si può separare.
– Santa Messa alle 10,00
– Partita di calcio intergenerazionale alle 11,30
– Assemblea unitaria alle 18,00
– Preghiera comunitaria aperta a tutte le AC di Pomigliano e agli amici della diocesi alle 19,00
– Momento di festa e convivialità aperto a chiunque volesse parteciparvi alle 20,00
Ci auguriamo che lo Spirito Santo continui a guidare la nostra associazione nella sua vocazione missionaria e la renda capace di sfidare i cambiamenti, piegarsi verso ogni angolo, essere pienamente integrata nel vivere civile. Chiediamo allo Spirito di essere sempre un’AC capace di fare sintesi tra fede e vita per parlare lo stesso linguaggio del prossimo.
Tommaso Iasevoli