TRA PENNA E MOUSE: A SCUOLA DI GIORNALISMO SCOLASTICO

Il 17 dicembre scorso, a Nola, presso il seminario Vescovile,  si è tenuto il primo incontro della Scuola di Giornalismo organizzata dal Movimento Studenti di Azione Cattolica ( MSAC).
Tre importanti esponenti del giornalismo campano,  Ottavio Lucarelli ( presidente dell’OdG campani), Salvo Sapio ( giornalista de Il Mattino) e Fabio  Relino ( giornalista-imprenditore), moderati da Marco Iasevoli , hanno messo a disposizione il loro tempo e la loro esperienza per gli studenti appassionati di giornalismo e in particolare di giornalismo scolastico.
La  riflessione, partita dall’analisi del complesso rapporto tra web e carta stampata, ha chiarito la figura stessa del  giornalista: egli riesce a descrivere dettagliatamente le dinamiche e colpire l’attenzione del lettore, raccontando le vicende come fossero avvenute nel momento stesso in cui le scrive. Il giornalista è molto più di uno scrittore:  deve “scendere in campo”, deve  essere a stretto contatto con la gente e diffondere la verità!

Lucarelli ha chiarito poi più di qualche dubbio sulla strada da intraprendere per diventare giornalisti e si è soffermato sui pro ed i contro dell’informazione online. L’avvento del web ha permesso ai giornali di attuare una riforma per rilanciare il giornalismo d’approfondimenti e d’ inchiesta, sempre stati argomenti di nicchia, a scapito della cronaca, mentre il web ha finalmente dato a photo e video  uno spazio adeguato alla loro utilità nell’informazione.

Tuttavia come ha chiarito Sapio, pur cambiando i mezzi, i criteri di selezione delle notizie e la gerarchia d’importanza è rimasta invariata. Nel giornalismo, infatti, oltre alla regola  -ha spiegato-  delle 5W, esiste anche una regola delle 5S : sangue, soldi, sesso, sport e spettacolo: se una notizia presenta tutti,o buona parte di questi argomenti sarà sicuramente “attraente” per molti lettori.

F. Relino, direttore e ideatore de “IlNolano.it”, testata locale online,e ha approfondito, a partire dalla sua esperienza di vita e di lavoro, i lati positivi e negativi dell’informazione sul web. Il prodotto online non è ancora del tutto definito poiché, ha spiegato, non è ancora visto come una vera e propria testata giornalistica qual è,ma come un blog o un qualunque sito d’informazione. Dall’altra parte ha precisato che con l’avvento degli smartphone tutti gli strumenti necessari per svolgere il lavoro del giornalista sono diventati a portata di mano, per cui diventa cruciale per il fruitore  il modo in cui viene creata ed articolata una notizia per valutare serietà e professionalità di un giornalista: un professionista deve essere in grado di creare un prodotto completo nel più breve tempo, deve quindi essere duttile ed avere anche nozioni  di montaggio audio/video per dimostrare ciò. E per meglio chiarire la necessità di brevità e completezza ha mostrato il back office de IlNolano, mostrando anche quali siano gli step che portano alla pubblicazione di un articolo online.

Non è poi mancata un’attività in cui cinque volontari, avendo una notizia Ansa e delle immagini, hanno provato a farne un articolo,  sottoposto al giudizio dei tre esperti ospiti, dimostrando ( se ancora non fosse stato chiaro) che il mestiere di giornalista non è facile come sembra! Allo stesso tempo è emersa la bellezza dell’ essere giornalisti:  “essere giornalisti è una palestra di vita”. La palestra è un luogo chiuso, dove ci si sforza di migliorarsi e di migliorare. La palestra di vita, in particolare, ci caratterizza e ci distingue dagli altri, rendendoci unici grazie soprattutto alle esperienze che facciamo. Anche per questo –hanno dimostrato con i loro interventi- il  giornalismo non deve essere ritenuto sinonimo di asetticismo, poichè in tutto quello che si scrive, così come in tutto quello che si fa, bisogna portare una parte di sé.
E’ pertanto questa la chiave del successo del giornalista, scaturita dall’incontro: avere intuito, avere le giuste fonti, accertarsi della veridicità delle notizie, farne una accurata selezione, affidarsi alle proprie capacità, non essere totalmente imparziali perché sarebbe un danno prima per se stessi, poi per gli altri.

Il pomeriggio si è concluso con l’invito di Marco Iasevoli a connettersi  assiduamente alle pagine dei notiziari online e a sforzarsi di affiancare alla scrittura personale anche una scrittura obiettiva con frasi semplici e brevi,  in attesa dell’incontro dell’11 febbraio,  giorno in cui gli studenti proveranno praticamente a creare e iniziare a lavorare sulla testata online del MSAC diocesano.

Giada Diletta Granata
Giuliana Palumbo

 

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