Carissimi amici dell’Azione cattolica,
con grande gioia e fiducia accompagno la vostra Assemblea diocesana, importante momento di vita associativa con il quale date, anzi diamo il via ad un nuovo triennio. Con senso di profonda familiarità e amicizia ci apprestiamo, insieme, ad un nuovo inizio, grati per quanto ricevuto sinora dal Signore e determinati a testimoniare, in Suo nome, la vita buona del Vangelo.
Il triennio che ci precede è stato intenso e ricco di emozioni. La Chiesa di Nola è stata segnata da tre eventi visibili: la visita pastorale, il grande sforzo di ricentrare l’intera pastorale sulla sfida educativa, il lavoro – ancora in corso – per realizzare nella nostra diocesi una pastorale integrata, meno spezzettata e “settoriale”, ma decisamente centrata sull’unità e centralità della persona.
Abbi amo conosciuto a fondo, in quest’ultimo scorcio, la passione e le paure, la gioia e le fragilità delle nostre comunità, dei sacerdoti, dei laici impegnati, dei religiosi, di tante persone semplici. La nostra Chiesa si è sforzata di aprire un dialogo proficuo con il mondo della cultura, con i rappresentanti delle istituzioni, della politica e della giustizia, con le forze dell’ordine, con il terzo settore e i “piccoli eroi” del volontariato… Con trepidazione abbiamo seguito questioni di grande importanza, che richiedono competenza, unità tra intelligenza e cuore. Mi riferisco in particolare all’emergenza rifiuti, e allo stillicidio di morte fisica e spirituale cui ci costringe la camorra. L’impegno della comunità cristiana in tutte le sue componenti è stato grande, ma ci rendiamo conto di quanto ci sia ancora da lavorare! Di certo, questo percorso ci spinge a dire, con sempre maggiore convinzione: la Chiesa di Nola ama questa Terra e questo popolo! E l’Azione cattolica si è impegnata nel dare corpo e immediata sostanza a ciò che pian piano germogliava. Lo avete fatto con lo stile della corresponsabilità e dell’amicizia. Ve ne sono grato!
È stato, il vostro, un intenso lavoro. In particolare, vi siete impegnati per portare il seme della formazione organica e della sana laicità in diverse comunità che hanno ricevuto la visita pastorale. Uno sforzo significativo, perché richiede l’investimento di tante risorse umane, la sottrazione di tempo alle vostre famiglie, alle vostre professioni e ai vostri impegni. Inoltre, avete prestato una crescente attenzione alla formazione sociale e contribuito con consapevolezza e sincerità alla comunione ecclesiale.
Ma so che, come me, siete costantemente ed evangelicamente inquieti, non appagati, soprattutto consapevoli che la nostra terra e la nostra gente merita un impegno sempre maggiore. Per questo motivo, voglio accompagnare anche questo nuovo triennio con alcune piccole indicazioni.
La prima è – sfondo una porta aperta – la cura della dimensione interiore e della spiritualità. Nei nostri territori, spesso di frontiera, si rischia di dare vita ad un impegno socialmente rilevante che non ha però radici forti. Non sia così per i soci di Azione cattolica!
Proponete già esperienze fondamentali, come gli esercizi spirituali. Tutte le associazioni parrocchiali ne avvertano la centralità nelle loro programmazioni. E in generale, aiutiamoci tutti a sostenere i sacerdoti in quello che è il loro compito fondamentale: l’accompagnamento personale, la rilettura della vita alla luce della Parola e dell’insegnamento di Cristo.
La seconda “consegna” è un generale e massiccio impegno perché le “virtù civili” – legalità, senso della giustizia, merito, rispetto delle istituzioni, salvaguardia del Creato – diventino un ingrediente fisso e prioritario nei cammini di formazione. Gli educatori ne siano consapevoli: “buoni cristiani e onesti cittadini” è un motto valido anche oggi, anzi oggi appare ancora più urgente da realizzare nel concreto. È importante che il nesso fede-vita non sia tratto da pochi eletti, ma sia un bagaglio essenziale che doniamo a ogni uomo e donna, adulto giovane e bambino che incontriamo. In questo senso, vi chiedo anche di aiutare la Chiesa locale a ripensare stile e ruolo di studenti, universitari e lavoratori nei loro ambienti di vita.
Come ulteriore indicazione, vorrei spronarvi a mettere ancora di più il vostro carisma ecclesiale a servizio di una comunione più ampia. La comunione, lo sapete bene, non è solo un generico volersi bene, ma è anche l’investimento di tempo e risorse per progetti comuni. Ci sono esigenze che accomunano tutto l’associazionismo e la vita della Chiesa. Penso alla necessaria complementarietà tra la catechesi sacramentale e i percorsi formativi che si fondano sull’esperienza di vita delle persone. Penso ai percorsi formativi per le “generazioni di mezzo”, quelle che vanno dai 30 ai 50 anni. Penso alla comune necessità di fornire una cornice etica e di confronto ai nostri amministratori e alla classe politica. Penso alla necessità di generare nuove vocazioni al servizio sociale e politico. Penso, inoltre, al coinvolgimento forte delle famiglie nella vita della comunità credente, per rendere davvero fruttuoso il comune impegno educativo. In
questo senso, come ben sapete, è sempre più urgente che le famiglie siano non solo coinvolte nelle attività e nei servizi, ma sostenute concretamente nei gravosi compiti che una società sfilacciata delega loro senza alcun appello. Penso, continuando in questa direzione, al dialogo con la scuola. Frontiere comuni, cui si fa fronte insieme, in una sana collaborazione interassociativa, con i sacerdoti e con la Chiesa locale.
Infine, vorrei assumeste ulteriore consapevolezza di quanto potete fare per tutte le comunità parrocchiali di questa diocesi. La vostra esperienza nella formazione è un patrimonio che può essere speso per qualsiasi realtà. La formazione delle figure educative, la capacità di aggregare persone, di progettare itinerari organici. Ce n’è un bisogno massimo!
Giustamente ci chiediamo : «Dove troveremo forze per accogliere tutte queste sfide?». La domanda è lecita. Fate già tantissimo. Le condizioni dello studio e del lavoro sono cambiate in modo traumatico, riducendo al minimo anche il tempo da dedicare alla famiglia. Ma voi la risposta la conoscete: sostituire agli “eroi solitari” un’ampia condivisione dei compiti e delle scelte, alla logica del “faccio tutto io” una rete di persone e risorse che agisce in un unico alveo ideale. In fondo, è il senso stesso dell’associarsi. Non sarà facile, ma io credo ciecamente in voi, nelle vostre capacità. Vedo e sento la vostra fedeltà al Vangelo.
E quando davvero ci sentiremo stanchi, anche un po’ provati, ci rivolgeremo a Dio Padre chiedendogli ristoro, pace, serenità, nuove motivazioni. Ci ascolterà, perché Lui non dimentica la perseveranza della nostra fede.
Carissimi, con grandi speranze per il futuro della nostra terra, con la certezza che la nostra Chiesa gode di tanti doni, affrontiamo questo nuovo triennio con fiducia e consapevolezza di noi stessi. Io vi custodisco ogni giorno nella preghiera, e costantemente vi affido a Maria, la “donna del si” che intercede per i nostri sogni e i nostri desideri!
Buon cammino Azione cattolica di Nola!
+ Beniamino Depalma
Arcivescovo – Vescovo di Nola
Nola, 22 febbraio 2011
Cattedra di S. Pietro