La firma del Msac nel giornalismo studentesco

Il 19, 20 e 21 novembre c.a. si è tenuta a Roma , presso palazzo Carpegna – Domus Mariae, la scuola nazionale di giornalismo studentesco organizzata dalMSAC. Sono trascorsi circa 50 anni dall’ultima volta che questo evento è stato realizzato, e per concludere “ alla grande” i festeggiamenti per il centenario del nostro Movimento, si è avuta la splendida idea di ridare vita a questa fantastica esperienza. Sono stati tre giorni di approfondimento circa tematiche e tecniche giornalistiche, ai quali hanno partecipato circa 50 ragazzi provenienti da tutte le diocesi d’Italia, che sin da ora, sui banchi di scuola, cominciano a praticare questa meravigliosa attività, tutti con la stessa passione nel cuore: la PAROLA! Abbiamo avuto la possibilità di incontrare persone di altissimo spessore culturale, ormai giornalisti professionisti da molti anni, e tramite la loro esperienza lavorativa abbiamo scoperto anche i retroscena del giornalismo, ciò che sta dietro le quinte. L’argomento dominante durante questi tre giorni è stato il giornalino studentesco. Oggi infatti molti studenti gestiscono un giornalino all’interno delle proprie scuole, quasi sempre sovvenzionato dagli stessi studenti eccetto miseri contributi da parte delle scuole .

Si è cercato di capire i “ trucchi del mestiere”, quelli che ci aiuterebbero a rendere più coinvolgenti i nostri giornali. Grazie ai preziosi consigli di un grafico, abbiamo capito come realizzare una copertina e le pagine interne di un giornale, il tipo di scrittura più adatto, il caratteri più simpatici,come posizionare le foto e tante altre cose. Dopo tre giorni di studio approfondito,  di confronto e di crescita culturale abbiamo capito che il giornalismo è mettersi al servizio degli altri, offrire onestamente e costantemente i nostri occhi e la nostra mente al mondo! Proprio per questo abbiamo chiamato questa esperienza “L’INKIOSTRO” sulle orme di Prometeo, perché lui è il titano che ha regalato il fuoco agli uomini dopo averlo rubato agli dei, mettendo a servizio degli uomini la sua forza e la sua conoscenza, per donare all’umanità ciò di cui ha bisogno e che da sola non può raggiungere. Ci sembra la metafora del giornalista, che cioè dovrebbe essere al servizio della gente, pronto a “ vedere prima”, a scovare ciò che è importante e “ invisibile agli occhi”, per porlo all’attenzione dell’opinione pubblica. Il suo non è solo un compito educativo ma soprattutto una responsabilità di cittadinanza.

E’ stata un’esperienza a dir poco fantastica che ci ha fatto vivere per qualche giorno quelli che sono i nostri sogni per il futuro. Grazie movimento e ancora auguri per il centenario!

Rossella Avella

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