Incontro i Frères

La prima volta che ho sentito parlare della comunità di Taizé è stato nel 1998. Fino a quel punto avevo sempre pensato che il nome identificasse una serie di canti di facile interpretazione, e invece Taizé esisteva davvero in un punto preciso della Borgogna francese. Le parole di un gruppo di giovani, conosciuti durante un convegno della Caritas di Napoli, misero nel mio cuore una grande curiosità. Nell’estate 1999, attraverso un’organizzazione di Portici, partii alla volta di questa cittadina, ignaro di quello che avrei visto e provato.

Luogo dove ogni giorno si incontrano centinaia di giovani, provenienti da tutto il mondo, per pregare, lavorare, discutere insieme, Taizé ha segnato la mia esperienza di cristiano e di giovane in discernimento. Lì ho imparato a condividere meditazioni con giovani che non parlavano la mia lingua; ho amato il servizio vissuto con gioia; mi sono immerso nelle preghiere dallo schema semplice e accessibile; mi sono lasciato cullare dalla dolcezza dei canti e delle musiche; ho imparato a parlare con Dio, tanto nel silenzio quanto dando voce alla mia interiorità, insieme ad una intera assemblea di giovani, in cui non esiste distinzione di lingua, razza, o religione.

Il 13 marzo nella nostra diocesi accoglieremo uno dei frère della comunità francese e vivremo un pomeriggio in puro stile Taizé: meditazione condivisa, discussione in gruppi, momenti di preghiera con alcuni dei canti e delle musiche che hanno reso Taizé famosa in tutto il mondo. Non perdiamo questa occasione non solo per conoscere da vicino l’intuizione che rese un monaco protestante, frère Roger Schutz (il fondatore della comunità scomparso tragicamente nel 2005) una delle personalità più amate e rispettate della nostra cristianità, ma anche per sperimentare su noi stessi una nuova forma di spiritualità.

don Vito Cucca

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