“Io c’ero…” – racconti dal 30 aprile

Raccontare un’esperienza speciale non è mai semplice, una di queste è stata sicuramente quella del 30 Aprile a Roma, in Piazza S. Pietro, per la celebrazione dei 150 anni di Azione Cattolica. Ho avuto il privilegio di vivere questa giornata come delegato alla XVI Assemblea Nazionale di Azione Cattolica; ciò mi ha permesso di guardare la piazza da una prospettiva diversa dal solito, infatti ero sul sagrato a pochi metri da Papa Francesco; in questa posizione ho provato al contempo tanta emozione ma anche tanta responsabilità soprattutto dopo che il Papa ha detto: “Azione Cattolica, vivi all’altezza della tua storia” o ancora “Siate viandanti della fede, per incontrare tutti, accogliere tutti, abbracciare tutti”. Fin dalle prime ore del mattino insieme ad altri membri della presidenza diocesana mi sono ritrovato fuori la piazza ad accogliere i gruppi provenienti dalle varie parrocchie della nostra diocesi, tra di loro ho incontrato volti felici e sguardi sognanti, che nonostante la levataccia erano pronti a condividere con gioia la giornata di festa insieme ad altre migliaia di soci e simpatizzanti. Prima dell’inizio dei festeggiamenti ho avuto l’onore di mettere la terra della diocesi di Nola in un vaso posto al centro del sagrato, dove sarebbe stata posta la terra di tutte le altre diocesi d’Italia. Ciò ha rappresentato un segno e un sogno, ossia quello di un’associazione che, riscoprendo le radici della propria vocazione, con rinnovato coraggio e fiducia si impegna per il futuro, già nel presente, per fare nuove tutte le cose. Un segno non è mai fine a se stesso, nel momento in cui ho posto la terra in quel vaso, ho dato uno sguardo alla piazza e simbolicamente ho fatto quel gesto per tutti i soci della diocesi lì presenti, ma anche per quelli che per varie problematiche non sono potuti essere presenti.
Vedere centomila persone abbracciate dal colonnato della piazza, che festanti e pieni di gioia sventolavano striscioni e bandiere delle proprie parrocchie e diocesi, mi ha fatto comprendere il senso pieno dell’appartenenza all’AC. Vedere ragazzi, giovani e adulti uniti in quel momento mi ha fatto sperimentare che c’è sempre più bisogno di un’AC popolare, tra le gente, con la gente, per la gente, dalla gente; dopo questa giornata mi sento ancora più spronato da laico impegnato di AC ad essere “custode dell’essenziale”.

Carmine Martiello, vicepresidente diocesano settore Giovani

E’ una storia Bella e Importante […]
E’ una storia che nasce da un Sogno Passato, che si concretizza nel Cammino di fede Presente e che affonda le radici per un Futuro di Misericordia.
E’ una storia fatta di persone, di volti, di un popolo formato da uomini e donne di ogni età e condizione che hanno scommesso nel desiderio di vivere insieme l’incontro con il Signore.
E’ una storia fatta soprattutto di Colori, una storia che il quadro della Vita un bel po’ te lo colora, è una storia raccontata dal Bianco di una bandiera che con delicatezza sventola al mondo il Giallo e il Blu dell’Azione Cattolica.
Domenica 30 Aprile, c’ero anche io tra i 100.000 testimoni gioiosi dell’Amore del Signore nel Mondo, lì in Piazza San Pietro a Roma per sbandierare con Orgoglio e Gioia quei colori che da 150 anni ad oggi sono simbolo dell’Azione Cattolica Italiana, quei colori che da diversi anni ad oggi sono al centro della Mia Vita. Beh sì, perché con soli 4 “Sì” tra le dita, io son già capace di urlare a gran voce la mia forte appartenenza all’Azione Cattolica, la mia grande Passione Cattolica. E’ sempre un po’ difficile parlare di un’emozione provata, raccontare di sensazioni vissute; sicuramente sarebbe più semplice guardarmi negli occhi, o guardare gli occhi di quelle 100.000 persone, piccoli e grandi, laici e pastori, di diversa posizione sociale, preparazione culturale o luogo di provenienza per capire che tra Loro, tra Noi c’è un Comune Denominatore: il Darsi, il Donare, l’Amare. L’immagine di Domenica, di quelle bandiere bianche al vento in una piazza gremita di persone si mescola e quasi si confonde con l’immagine del Campus Misericordiae al tramonto, il quale ospitava, lo scorso Agosto, 1.600.000 giovani, che formavano ponti con le loro stesse mani, giunti lì a Cracovia, per ascoltare e accogliere insieme le parole del Papa in occasione della Giornata Mondiale della Gioventù 2016. Quel campo, invece, non era monocromatico, era pieno di colori Vivi, i colori di tutte le bandiere del mondo… eppure anche lì era tutto cosi perfettamente “abbinato”, i colori di un Paese richiamavano i colori del Paese accanto, creando un arcobaleno che fungeva da ponte colorato del Mondo. Quel clima di Pace e Serenità che io ho riscontrato in entrambe le esperienze mi stupisce, mi stupisce ancora quel linguaggio universale: la Fede, che ha il potere di mettere in comunicazione e sintonia questo Mondo così vario. Sarebbe complicato parlare in prima persona poiché in questi momenti io non mi sono mai sentita sola o abbandonata, anche nelle mie preghiere, nei miei silenzi mi sono sempre sentita accolta e coccolata insieme a tutti gli altri, come fossimo chiusi tutti in un Grande Abbraccio, quell’Abbraccio che grazie a Due Mani Grandi e Due Braccia Lunghe riesce a tenerci Tutti uniti e vicini; un abbraccio che non lascia fuori nessuno, un abbraccio che non lascia spazi, un abbraccio che fa Pieni i Vuoti.
Ecco che Noi Tutti, Noi fortunati scopritori di una grande Forza, come Piccoli Artigiani in una Grande Bottega, siamo pronti a lasciare un’impronta per essere Ancora protagonisti nella storia, siamo pronti a tramandare alle generazioni future quell’arte che in questi anni ci è stata insegnata con Cura e Passione: l’arte di Vivere, di Sognare e soprattutto l’Arte di Amare!
Noi Cuori di ogni tempo, noi Operai di un Sogno, Noi siamo pronti ad uscire dalle nostre Case per lasciarci ancora guidare nella realizzazione di un ponte primordiale, di un ponte fraterno, di un grande ponte Colorato perché
Insieme, Noi Tutti, “siamo ciò che Dio ama costruire”.

Antonella Bonavolontà, giovane

 

Vivere un’esperienza come i 150 anni di AC è veramente indimenticabile, perché nonostante la stanchezza dovuta al sonno, la forza c’era e la gioia anche!

É stato emozionante vedere più di 100mila persone, tutte diverse tra loro ma con l’unico obiettivo di rinnovare l’impegno laicale al servizio ecclesiastico e di ringraziare il Signore per avermi donato una realtà associativa così bella e speciale che non si lascia fermare dalle avversità ma che le affrontare mettendosi in gioco e “alzandosi dalla comoda poltrona” .
Sono in Azione Cattolica da ormai 10 anni, sono cresciuta secondo le “regole” di vita di AC ed essere lì per festeggiare il compleanno dell’associazione mi ha dato conferma del mio amore verso di essa e mi ha reso consapevole ancora di più del fatto che non potrei farne a meno.

Valeria Rossi, giovanissima

 

Domenica 30/04/2017 non sarà per me una data qualsiasi ma è stato un giorno meraviglioso, ho realizzato il mio sogno, quello di vedere da vicino Papa Francesco. È stata una giornata ricca di gioia e di emozioni, infatti l’AC ci insegna a stare tutti insieme ed aiutarci l’uno con l’altro, ci insegna ad amarci e rispettarci e soprattutto seguire la strada del Signore. L’AC è senza dubbio “una grande famiglia”.

Anna, 12-14

 

Mi chiamo Luisa Noè e sono responsabile degli adulti-giovani della Parrocchia Santa Maria Delle Vergini in Scafati.
Quest’anno per partecipare all’anniversario dei 150 anni di A.C. ho dovuto fare una cura di prevenzione perché ho seri problemi di salute, i quali non mi consentono di affrontare alcuni sforzi.
Ma il Signore ha fatto in modo che io potessi affrontare il viaggio e vivere questa esperienza.
Ricordo come fosse ieri quando partecipai alla festa dei 140 anni, andando però con le lacrime agli occhi, perché partecipando agli incontri di formazione che facevo con il mio gruppo, capii sempre di più che la fertilità è un dono (come tanti altri d’altronde). Ma è un dono che si può elargire quando c’è la complicità della coppia e, siccome mio marito non era pronto per questa esperienza, vivevo come sofferenza questa situazione.
Poi alla fine di un incontro che facemmo con un esperta di Bioetica, mio marito cambiò idea e così abbiamo avuto la nostra terza figlia (dopo vent’anni di matrimonio) che, sento di dirlo… é la figlia dell’Azione Cattolica!
Questo è uno dei motivi per cui tenevo ad andare a questa festa, proprio come ringraziamento di quello che mi ha dato questa associazione.
Il Santo Padre ci ha dato tanti spunti di riflessione e io vorrei condividerne qualcuno con voi.
L’A.C. ha come casa la Chiesa e come strada il mondo. Questo mi ha fatto capire ancora una volta che senza la comunione con la Santa Madre Chiesa non possiamo essere cristiani autentici e soprattutto non possiamo portare frutti di vita eterna nel mondo.
Dobbiamo impegnarci in politica ma quella con la P maiuscola, essere testimoni del futuro e cercare di non camminare con gli occhi rivolti all’indietro, ma guardare avanti aprendoci alla novità dello Spirito.
Sinceramente sono tornata a casa sentendo il peso di una grandissima responsabilità, quella di una MISSIONE che già ci è stata affidata all’inizio di quest’anno associativo attraverso il Vangelo che ci sta accompagnando, quello delle Beatitudini. Ascoltare questo mandato anche dal Papa mi è servito come una carica maggiore.

Luisa Noé, adulta

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